"L 'olio
lubrificante"
I costruttori d'auto per la lubrificazione dei loro veicoli da turismo,
commerciali o da trasporto chiedono sempre più garanzie di qualità.
L'elaborazione di un olio motore richiede sforzi tecnici lunghi e costosi
ed una lunga durata d'investigazioni tecniche ed economiche. Più
prestazioni corrispondono a più qualità e maggior costo che è contenuto
da percorrenze ed intervalli di cambio olio sempre più lunghi.
La certezza di qualità risulta irrinunciabile per cui è necessaria
l'omologazione degli oli motore presso laboratori tecnici indipendenti per
certificarne le prestazioni tecniche.
Gli stessi costruttori d'auto omologano i lubrificanti prescritti per i
loro veicoli con loro prove motore e di laboratorio in aggiunta ed a
completamento di quelle API-CCMC-ACEA.
L'olio lubrificante trova innumerevoli applicazioni in un'economia
tecnologicamente avanzata come la nostra. In particolare, secondo stime
ufficiali, il 55% è utilizzato per l'autotrazione, il 35% è assorbito da
industria, artigianato e agricoltura, mentre solo il 10% viene utilizzato
per i trasporti aerei e marittimi.
Con l'uso, l'olio lubrificante subisce trasformazioni chimico fisiche che
lo rendono inadatto a svolgere le funzioni cui era inizialmente destinato,
rendendone indispensabile la sostituzione.
Gli oli motore devono essere adeguati alle diverse esigenze di
lubrificazione derivanti dalle condizioni di funzionamento e pertanto si
differenziano, anche notevolmente, come caratteristiche e prestazioni.
Per distinguere questi oli è quindi necessario ricorrere ad opportuni
sistemi di classificazione.
I sistemi di classificazione più usati sono quelli basati sulla viscosità,
sulle condizioni di esercizio e sulle prestazioni.
Cerchiamo di chiarire un poco di termini e le sigle che leggiamo sulle
confezioni di olio in commercio.
La prima classificazione API fu presentata ne! 1947
dall'American Petroleum Institute (API), che definì tre tipi di olio
motore in base alla loro additivazione. Essi erano: Regular, Premium,
Heavy Duty (HD).
In linea generale gli oli del tipo Regular erano minerali puri, quelli
tipo Premium contenevano inibitori di ossidazione e quelli Heavy Duty (HD)
contenevano inibitori di ossidazione e limitate quantità di additivi
detergenti-disperdenti.
Le denominazioni Premium ed HD sono ancora impiegate, ma con significato
diverso da quello che avevano in origine: Premium indica genericamente un
prodotto di buona qualità mentre HD contraddistingue gli oli con alte
proprietà detergenti-disperdenti. Questa classificazione non teneva conto
delle differenti esigenze di lubrificazione dei motori a benzina e di
quelli Diesel; inoltre non prendeva in considerazione le diverse
condizioni di funzionamento dei motori. Per tali ragioni sia i costruttori
di motori che i produttori di olio riconobbero che essa era del tutto
inadeguata.
Di conseguenza l'API, con la cooperazione dell'American Society for
Testing and Materiais (ASTM) sviluppò nel 1952 un nuovo sistema di
classificazione; detto sistema fu revisionato nel 1955 ed ancora nel 1960.
La seconda classificazione API descriveva le condizioni di servizio dei
motori. Essa prevedeva tre servizi diversi per i motori a benzina (ML, MM,
MS) e tre per i motori Diesel (DG, DM, DS). |
La prima sigla presa in esame identifica la viscosità. Nelle etichette
leggiamo ad esempio la sigla "SAE 10W60",
La sigla SAE corrisponde a Society of Automotive Engineers.
Essa stabilisce che gli oli vengano raggruppati in diverse classi o
gradazioni, ciascuna delle quali, contraddistinta da un numero
convenzionale, raggruppa oli che rientrano in determinati limiti di
viscosità. Le numerazioni non sono messe a caso, ma indicano le
caratteristiche dell'olio
La prima cifra "10" indica la viscosità a
freddo. Questo valore deve restare il più basso possibile, infatti un
olio con questi valori lubrificherà, restando più viscoso, il motore e
il cambio a temperature esterne più basse. In pratica un valore più
basso dalla prima cifra andrà cercato in un olio da usarsi nel periodo
invernale.
La lettera W divide sempre le due cifre e sta per Winter, indicando la
viscosità a freddo.
La seconda cifra "60" indica la densità a caldo. Questo valore
più è alto e più l'olio resterà viscoso alle alte temperature,
lubrificando al meglio il motore e gli organi del cambio. In pratica un
valore più alto dalla seconda cifra andrà cercato in un olio da usarsi
prevalentemente nel periodo estivo.
Per assurdo il miglior olio di produzione dovrebbe essere siglato SAE
0W100, ma così non è, per buona pace degli utilizzatori indaffarati a
scegliere il miglior compromesso possibile.
La classificazione SAE fondata sulla viscosità, non risponde alla
esigenza di definire il livello qualitativo e la idoneità dei singoli
prodotti ad essere impiegati in condizioni di esercizio diverse. Si è
resa quindi necessaria l'introduzione di altri sistemi di classificazione
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Significato delle sigle per i motori benzina:
"ML" Funzionamento a velocità, potenze e temperature
moderate. Motori non severi verso la formazione di depositi, corrosione,
usure.
"MM" Funzionamento a velocità, potenze e temperature
relativamente elevate. Motori non severi per quanto riguarda formazione di
depositi e corrosione.
"MS" Servizio molto severo corrispondente ad una marcia stop and
go ed a marcia autostradale
Per i motori diesel
"DG" Condizioni di esercizio poco gravose, limitate velocità,
percorsi pianeggianti. Motori con scarsa tendenza alla formazione di
depositi ed alla corrosione.
"DM" Condizioni di esercizio relativamente severe sia per la
velocità, i carichi e le temperature, sia per il contenuto di zolfo del
combustibile.
"DS" Condizioni di esercizio molto severe: impiego di carburanti
ad elevato tenore di zolfo; motori molto severi, in particolare se
sovralimentati.
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